mercoledì 3 giugno 2015

tappa nr. 9 - secondo giorno

In viaggio per Santiago De Compostela - secondo giorno
martedì 7 settembre 2010
Hospital de Orbigo (Leon)
Variabile, al mattino 10 gradi, 16 nel pomeriggio
Camping Don Suero de Quiñones

Non è la prima volta che troviamo la scritta Hospital de...
In effetti nel medio evo era facile ammalarsi, e il pellegrinaggio sovente finiva male, motivo per cui sul percorso erano sorti diversi ospedali gestiti dai religiosi. Questo paese, sorto sulla riva del rio Orbigo, si vantava di uno di questi ospedali.
Il rio è poco più di un rigagnolo, ma evidentemente nella grama stagione deve far paura perchè i romani lo dotarono di un ponte a più arcate. Anche questo ponte è arrivato intatto fino ai giorni nostri.
Il percorso di oggi prevede il tratto Leòn-Hospital de Orbigo

In un post precedente ho accennato alla povertà del pellegrinaggio.
Quando ci rechiamo nelle chiese o nei santuari italiani, chi la fa da padrone sono le sontuosità, il lusso, gli ori, la statue e i dipinti. Non da meno gli hotel, le trattorie, le locande e quant’altro. L’anno scorso ho letto di un B&B sulla via francigena, ovvero la via che dal nord della francia portava i pellegrini in quel di Roma, che proponeva una sosta ai pellegrini per 45 euro a notte.
Il pellegrinaggio verso Santiago de Compostela é tutt’altro affare. In questo percorso tutto é a misura dell’antico spirito del pellegrinaggio. Il turista/pellegrino non é visto come un pollo da spennare, ma come una persona alla ricerca di una spiritualità interiore. Tutto il percorso “francese”, e parlo solo di quello perché gli altri non li ho fatti, é disseminato di dormitori attrezzati come minimo di servizi igienici, docce e lavabo per gli indumenti. Non so se la tariffa sia imposta, ma quelli che ho visto erano tutti a 6 euro/notte. Qualcuno ha anche delle macchine da lavare a gettoni, altri propongono bar, ristoranti, ecc… Nel percorso tra Burgos e Leon, la parte assolata, gli abitanti lasciano delle bottiglie d’acqua fuori dalla porta, per chi ne ha bisogno.
Quello che accomuna i pellegrini é anche lo scambiarsi idee e informazioni. Grandi sforzi per capirsi in una babele di lingue, ma sempre con un arrivederci.
Anche l’abbigliamento é uno standard. Scarpe usate, indumenti facilmente lavabili, bastone, zaino, mantella per la pioggia, cappello, bottiglia d’acqua. Il minimo indispensabile e che pesi il meno possibile: 800km da fare a piedi chiedono 20-40 giorni di cammino, senza ricambi e senza aiuti. Niente pullman, auto, treni, ecc… solo i piedi e, per chi lo sceglie come mezzo di trasporto, la bicicletta, moderna versione del cavallo. Ma per quest’ultimi attenzione, nei tratti di montagna la bici va spinta a mano.. oppure bisogna allungare il percorso.
Il “Camino” é percorso in tutti i periodi dell’anno, anche in pieno inverno. Ovviamente l’estate fa la parte del leone, per il clima e perché le ferie sono in quel periodo.








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