In viaggio per Santiago De Compostela – Il ritorno
domenica 19 settembre 2010
Una gita a L'Alhambra (Granada)
Sole, 28 gradi.
L'Alhambra
è l'ex complesso dei regnanti arabi durante la dominazione in
Spagna, dal 500 al 1200 circa.
Anche
se intorno ci sono i grandiosi giardini “Generalife”, oppure i
bastioni militari dell'Alcazar, tutto si riduce ad un contorno
rispetto al palazzo in cui risiedeva il Califfo.
Per
chi è a digiuno di questi dettagli, il Califfo è una autorità di
altissimo rango, che ha a che fare direttamente con Maometto. Una
autorità fondamentalmente religiosa e poi anche politica. Nelle
culture arabe le due cose si mescolano, ancora oggi dove c'è l'islam
questa religione detta le regole alla società civile. Uno sceicco
invece è una autorità civile, una specie di principe o comunque un
nobile.
Torniamo
all'Alhambra. Il Califfo governava tutto il territorio spagnolo
sottomesso agli arabi, e questo è andato avanti per circa otto
secoli in cui la reggia ha assunto i connotati che oggi sono
visibili.
Nessuna
figura alle pareti (il corano le vieta) ma solo decorazioni floreali,
trafori, frasi tratte dal corano oppure che lodano il califfo.
Il
tutto realizzato secondo i classici dettami della loro cultura e
della loro tradizione. Così, per ripararsi dai caldi estivi, le
volte sono alte, le aperture (come fossero delle finestre di pizzo
fatte con lo stucco) lascino filtrare i raggi del sole soltanto
quando sono bassi, e contemporaneamente raffrescano l'ambiente.
Una
sapiente ingegneria idraulica portava l'acqua alle fontane, e
contriuiva a dare sollievo alla calura.
Ma
per tanto che uno cerchi di spiegare cos'è l'alhambra, o ci aggiunge
delle immagini oppure è meglio che rinunci.
E
devo ammettere che anche le immagini non rendono giustizia, ma è ciò
di cui dispongo.
La siepe del giardino Generalife
Un
interno, una decorazione a bassorievo, un dettaglio.
Difficile
dare un'idea della tridimensionalità della cosa.
Questo
è un pezzettino della volta.
Le
volte si susseguono sempre diverse, e la vista rimane incantata
davanti a tanto cesello.
Probabilmente
il termine “arabescato” deriva da questo modo di lavorare.
Le
fontane e i laghetti rendono una idea di freschezza e di bellezza del
luogo che un moderno condizionatore, se pur utilissimo, non ci potrà
mai restituire.
Chi
non ha mai visto l'Alhambra ed ha l'occasione di farlo non la perda,
chi l'ha già vista sa di cosa parlo, e chi non può pazienza, su
internet ci sono delle magnifiche fotografie!
Non
per nulla la Spagna ha candidato l'Alhambra tra le sette meraviglie
del mondo nel 2000.
Una
considerazione del tutto personale che è come il rovescio della
medaglia. Come turista sono rimasto nuovamente affascinato da questo
capolavoro, ma penso che sia un palliativo al clima. Io potendo non
abiterei mai in un luogo così caldo da costringermi ad escogitare
volte alte, arabeschi o fontane d'acqua per cercare riparo dalla
calura. Anche se questa fosse una reggia.
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